SANREMO: IL FESTIVAL DELLA NOIA E DELLA MONOTONIA…E POI LO GUARDANO TUTTI. 17 MILIONI I TELESPETTATORI DELLA PRIMA SERATA

16.02.2011 18:23

 

Sono stati 14 milioni 175 mila (share del 45.20 per cento) i telespettatori che hanno seguito su Rai1 - dalle 21.15 alle 22.55 - la prima parte della serata d'apertura del 61° Festival di Sanremo. La seconda parte - dalle 22.59 alle 24.25 - e' stata vista da 9 milioni 417 mila spettatori con uno share del 48.65 per cento.Il picco di ascolto alle 21.56 con 17 milioni 088 mila. Il picco di share alle 24.20 con il 58.80 per cento. Nel prime time Rai1 e' stata la rete piu' seguita con 11 milioni 897 mila telespettatori e il 37.95 per cento di share.Insomma, un successo che conferma, più o meno, anche quelli degli anni precedenti. Un successo che potrebbe diventare inspiegabile se si considerano le critiche alla manifestazione canora, alla trasmissione televisiva, all'originalità o meno delle canzoni, all'analisi piuttosto variegata dei testi...e così via.

Anche quest'anno dobbiamo dire che Sanremo è Sanremo, nonostante  tutto, nonostante le pochissime idee, la semplicità quasi prevista di Gianni Morandi che non avrebbe potuto fare altro che essere se stesso, ossia quello che tutta Italia conosce. Sanremo è Sanremo nonostante la timidezza e la palese concentrazione delle due amate girls Belen ed Elisabetta, intente a non sbagliare un colpo, più che a mostrare la loro bellezza, considerando che ormai si sta facendo strada la voglia di dimostrare che veline, letterine e ballerine hanno anche una testa che pensa e ragiona.

Sanremo è Sanremo nonostante Luca e Paolo che, anche se bravi e forti del loro successo alle Iene, hanno mostrato coraggio a fare satira politica, ma regalando al pubblico storie scontate e conosciute, senza originalità. Insomma anche in questo caso gli autori di Sanremo non hanno spremuto più di tanto le meningi, e nonostante tutto la canzone parodia delle due Iene è stata vista da oltre 13 milioni di  telespettatori.

E se guardiamo all'inizio del Festival la mamma Antonella con la sua piccola figlia è un quadretto che senza dubbio ha fatto intenerire anche i cuori più duri, con il suo racconto, la sua carriera sul palco dell'Ariston, arricchito quest'anno da una scenografia senza troppe pretese. Va tutto bene, ma dove sta l'idea televisiva per cominciare una delle trasmissioni più famose al mondo? E poi ci sono le canzoni, sulle quali il giudizio è sempre soggettivo e non si può fare un'analisi unica sulla qualità dei testi e degli arrangiamenti musicali. Almeno le canzoni arrivano su quel palco per mostrarsi in tutta la loro bellezza o bruttezza. Bravo Vecchioni che, da vero poeta, ha colto l'occasione per parlare all'Italia intera, ai giovani, agli uomini e alle donne, un invito a ritrovare l'amore e i valori persi nel tempo. Inopportuna, invece,  la Tatangelo, stavolta consigliata male, con una veste ed una rabbia che non le appartengono, con una canzone Bastarda che già in passato, la grande Marcella Bella aveva realizzato ed interpretato con la sua esperienza al Festival del 2005.

Nonostante tutto Sanremo è sempre Sanremo

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