LA GIOVANE SCRITTURA ITALIANA ARRIVA OLTREOCEANO. INCONTRO SPECIALE A NEW YORK CON TRE SCRITTORI EMERGENTI

28.03.2011 10:43

Anche l’Italia esporta il suo patrimonio oltreoceano, in quell’America  del progresso e dell’evoluzione, in quell’America che molto spesso ed anche per nostre responsabilità adotta i giovani cervelli nati e cresciuti nel Belpaese. Questa volta i meriti sono stati pubblicamente annunciati nella città della grande mela, grazie a tre giovani scrittori italiani protagonisti a New York. A Silvia Avallone, autrice del romanzo 'Acciaio', Giuseppe Catozzella, per 'Alveare', e Barbara Di Gregorio, con 'Le giostre sono per gli scemi', l'Italian Academy della Columbia University e la Dante Alighieri Society hanno riservato un incontro speciale, dedicato alla riscoperta della 'New Italian Generation'.

Per l'occasione sono stati scelti tre giovani emergenti, i cui romanzi, tutti editi dalla Rizzoli, hanno avuto non solo l'apprezzamento della critica, ma anche un notevole successo di pubblico. Secondo il direttore dell'Italian Academy, David Freedberg, e il presidente della Dante Alighieri, Claudio Angelini, rappresentano un fenomeno emergente in Italia, quello di giovani scrittori che si affacciano nel panorama letterario emergendo ''dal basso'' ed esprimendo il bisogno di testimonianza proprio di una nuova generazione.

 

''Il romanzo di Silvia Avallone 'Acciaio' e' gia' arrivato a 350mila copie, sara' tradotto in 14 lingue e pubblicato in 20 Paesi'', ha detto Michele Rossi, editor della Rcs per la Narrativa. ''Rizzoli - ha aggiunto - non ha tra le sue priorita' la scoperta dei nuovi scrittori. Ora pero' e' successo che e' cambiata l'Italia, e' successo che grandi best seller, come questi, sono nati per cosi' dire dal basso''.

I romanzi di Silvia Avallone, Giuseppe Catozzella e Barbara Di Gregorio, per quanto diversi tra loro, hanno un tratto in comune: quello di esprimere e reinventare la realta' dell'Italia di oggi esprimendola con un linguaggio nuovo. ''Il livello di questi narratori non e' certo inferiore al livello dei giovani narratori americani - ha detto Angelini -. E' giusto ricordare i 150 anni dell'unita' d'Italia celebrando la lingua italiana anche con dei giovani''.

 

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