INAUGURATO NEL BENIN UN NUOVO POZZO DI ACQUA POTABILE INTITOLATO AL PROF. CORRADINO MOTTI. E' IL 12° REALIZZATO NELL'ULTIMO ANNO

23.05.2012 17:38

Si rinnovano le manestazioni di solidarietà verso la popolazione dello stato africano della Repubblica del Benin coadiuvate dal Console Giuseppe Gambardella.

E’ stato inaugurato nei primi giorni di maggio, infatti, il dodicesimo pozzo per l’acqua potabile che, ricordiamo, è situato in un’area del paese, quella a Nord, in cui tale risorsa è talmente scarsa da rappresentare uno dei doni più preziosi che gli abitanti possano ricevere.

Infatti, purtroppo, non risulta inusuale, in predette zone, imbattersi in persone che bevono dalle stesse pozze d’acqua in cui si abbeverano gli animali o sono costretti a percorrere decine di kilometri prima di giungere ad una sorgente. Tale stato di cose è causa spesso di malattie, alcune anche mortali, soprattutto presso gli individui più fragili e deboli: i bambini.

Tali pozzi, che possono soddisfare i bisogni anche di oltre mille persone, per la loro costruzione richiedono ingenti sforzi in quanto, spesso, per poter individuare la falda acquifera sotterranea è necessario spingersi a svariati metri di profondità.

Tuttavia, nell’ultima occasione, il pozzo sarà stato sicuramente vegliato dallo spirito del Prof. Corradino Motti, alla cui memoria il pozzo è stato dedicato dai parenti ed amici che lo amarono in vita e che, grazie ad un generoso contributo, ne onorano il ricordo donando l’acqua, e quindi la vita, a centinaia di persone.

Il prof. Corradino Motti, fu persona generosa e illuminata in vita, dotato di qualità indiscutibili che si manifestarono precocemente. Una vita la sua dedicata prima, brillantemente agli studi medici e poi alla sua grande passione: la ricerca scientifica. Egli si specializzò in Medicina interna presso l’Università degli studi di Napoli, dopo aver  effettuato esperienze di altissimo livello presso l’Università di Munster in Germania. Anche in terra straniera, confermò le sue peculiari capacità di comunicazione, organizzando, fra l’altro, seminari e forum di discussione per favorire lo scambio di idee scientifiche.

L’amore di casa lo fece rientrare in Italia e proseguì le sue attività di ricerca prima presso l’eminente istituto di Biologia Molecolare (IRBM) di Pomezia e, poi, presso l’Università di Roma Tor Vergara e, nel 1998, diventò professore associato di Biochimica  Clinica presso l’Università di Teramo.

L’apicale livello ed intensità dell’attività di ricerca non lo distolse mai, comunque, dall’attività clinica, che ricercava e svolgeva con umanità, dedizione, amore ed alta competenza.

Purtroppo se ne è andato a soli 40 anni, un’età che rappresenta il raggiungimento dei primi traguardi di una carriera scientifica brillante; i suoi colleghi sia italiani, che esteri, ne ricordano con affetto la memoria, sottolineando l’amore che era capace di donare alla ricerca di metodologie per poter aiutare il prossimo.

Ed è per questo motivo che, chi lo amava, ne ha voluto commemorare la vita con un grande atto di umanità e solidarietà ed invita tutti coloro che amano la vita, come l’amava Corradino, a dedicare un po’ del loro tempo ad abbattere i muri che ci separano, perché solo così comprenderemo a pieno il grande mistero ed il dono che rappresenta la nostra esistenza.

 

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