Il taglio dei fondi indebolisce la società del domani

27.06.2010 20:59

 

a cura del prof. Antonio Faracca

 

 

Da un paio di anni la scuola italiana vive un periodo difficile. I tagli che si sono susseguiti hanno indebolito la struttura formativa. I tagli al sistema scolastico prevedono, come riportato su La Voce, il blocco degli automatismi stipendiali, attraverso una sospensione della maturazione della anzianità necessaria alla posizione economica superiore (maturabile in sei anni). Viene stimato che questo intervento possa produrre un risparmio di circa 320 milioni di euro annui, a decrescere nell’arco dei prossimi decenni.

il blocco della tornata contrattuale per il triennio 2010-12, come per gli altri comparti della pubblica amministrazione, ed il trasferimento delle stesse risorse al ripianamento della situazione debitoria delle scuole e al finanziamento delle supplenze brevi.

La riduzione degli organici di circa il 10% della dotazione, con il conseguente aumento dei carichi di lavoro e i disagi connessi alla difficoltà di far fronte alle carenze con supplenti, in cambio della promessa di maggiori risorse stipendiali per gli insegnanti più virtuosi. Successivamente si stornano le stesse risorse a coprire i maggiori costi creati dalla riduzione degli organici, a fronte della mancata copertura ministeriale dei debiti delle scuole (situazione che ha indotto molti dirigenti scolastici a rivolgersi alle famiglie con varie modalità, chiedendo di contribuire alla copertura dei costi stessi). Questo intervento non ha ovviamente impatto in termini di risorse risparmiate, in quanto si tratta di riallocazione di fondi. Siamo tutti consapevoli della crisi economica che attanaglia l’Italia, ma la cultura è l’elemento di forza di una società se si vuole programmare il futuro. I giovani necessitano di una scuola che sappia dare loro una preparazione culturale e tecnica in linea con gli altri paesi Europei. Il disagio giovanile e anche questo. Occorre investire nella scuola rendendola luogo di aggregazione, recupero delle devianze giovanile, luogo di formazione e cultura, una scuola aperta al territorio, edifici scolastici a norma e accoglienti che rendono piacevole lo studio. Oggi la scuola non ha una sua indentità ben precisa, è una continua precarietà dove tutto è affidato alla volontà del dirigente scolastico, ai docenti e al personale tutto  che con abnegazione cercano di affrontare i disagi a tutela dei discenti che hanno il diritto di essere rispettati e accolti in una vera scuola.

Oltre 20 mila scrutini bloccati e scrutini delle superiori nel caos. Lo sciopero indetto dai Cobas della scuola per protestare contro i tagli agli organici. Dal primo settembre entra in vigore per le classi prime la riforma della Scuola Secondaria Superiore e a tutt’oggi non si conoscono le linee guide di programmazione per organizzare il nuovo anno scolastico. A partire dall’anno scolastico 2010/2011 ci sarà il riordino dell’Istruzione Tecnica e Professionale che riserva molti interrogativi riguardante sia le ore laboratoriali e sia il ruolo che dovranno avere i docenti tecnico pratici. Va inoltre ricordato che gli Istituti Professionali Alberghieri di Stato dovrebbero essere delle scuole albergo dove l’allievo dal primo anno di frequenza deve trovare tutte quelle caratteristiche tipiche di una struttura ricettiva. Invece la realtà è ben diversa, strutture fatiscenti e non corrispondenti alla tipicità alberghiera. Il monte ore settimanale da trentaquattro passa a trentadue. Con la nuova riforma al primo anno le ore di laboratorio passano da sei a quattro ore settimanali con molteplici difficoltà nel programmare una lezione pratica in laboratorio di cucina, sala e bar e ricevimento. I ragazzi prima di recarsi in laboratorio, forse si ignora, devono indossare la divisa mentre il docente tecnico pratico dopo aver fatto l’appello avvia la spiegazione della tematica del giorno e nel frattempo l’assistente tecnico di laboratorio ritira la spesa riguardante l’esercitazione. Il tempo trascorso per la prima fase è di circa due ore cosa resta alla pratica operativa? La Scuola Alberghiera ha un ruolo primario e non secondario nel tracciare un primo solco nel vasto panorama ristorativo dove i protagonisti sono i nostri discenti formati da un team di docenti che grazie alla passione per la professione,  e al loro know now sanno trasmettere la cultura dell’ospitalità tecnica alberghiera. Il settore Ristorativo e Albeghiero si presenta variegato con un ampio ventaglio di offerte che va aldilà della semplice ristorazione ma comprende tutte le diverse sfaccettature del gusto a 360 gradi. Il reclutamento del personale extra e non avviene tramite gli Istituti Professionali Alberghieri di Stato. Noi docenti Tecnico Pratici svolgiamo con mille difficoltà le ore laboratoriali dovute ad una riduzione delle derrate alimentari per mancanza di fondi, ore esigue nel biennio comune e carenze logistiche. Ci sarà, un futuro per gli Istituti alberghieri e per la Scuola Italiana?

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