GIOIELLI PARTENOPEI: HONG KONG MERCATO LEADER. Le vendite all’estero raggiungono 10 milioni 327 mila euro, +33,21% rispetto ai primi nove mesi del 2009

22.12.2010 12:25

 

Honk Kong supera gli Emirati Arabi Uniti nell’acquisto di gioielli, bigiotteria e pietre preziose di manifattura partenopea. 

Nei primi nove mesi del 2010, nella regione amministrativa speciale della Repubblica popolare cinese, le vendite napoletane sono più che raddoppiate (+114,47 per cento), rispetto allo stesso arco temporale del 2009. Il valore degli ordinativi è passato da 668 mila euro a un milione 433 mila euro, pari al 13,88 per cento del totale dell’export partenopeo. Rispetto al primo semestre di quest’anno, le spedizioni verso Hong Kong registrano un incremento del 39,64 per cento.

“L’ottimo risultato riscontrato per l’export verso Hong Kong – dichiara la Presidente del Centro Studi del Mercato del Lusso, Anna Lepre – s’inquadra in un crescente interesse da parte dei paesi dell’Estremo Oriente per il gioiello partenopeo. Il settore orafo sta diventando sempre più competitivo in questi mercati grazie all’elevata qualità del prodotto e all’attuazione di una valida strategia di marketing”.

Mostrano una forte frenata le spedizioni verso gli Emirati Arabi Uniti, principali estimatori del prodotto napoletano nei primi sei mesi del 2010. L’export si ferma così poco al di sopra di un milione 200 mila euro.

Nel continente americano sono gli statunitensi i primi acquirenti. Negli States, nel periodo gennaio-settembre di quest’anno, le vendite, cresciute del 29,59 per cento, hanno totalizzato un milione 125 mila euro a fronte di 868 mila euro dello stesso periodo dell’anno scorso. L’incremento percentuale è ancora più elevato (+56,19 per cento) se il dato di settembre si raffronta con quello del primo semestre 2010.

Quarto paese destinatario dei gioielli made in Naples è il Giappone, mercato leader nei primi nove mesi del 2009. La richiesta nipponica, calata del 41,67 per cento, scende a quota 858 mila euro.  

Segnali positivi giungono dai ventisette paesi dell’Unione Europea che, nei primi nove mesi del 2010, hanno assorbito merci per un valore di 2 milioni 775 mila euro (+27,04 per cento sull’analogo periodo dell’anno scorso).

Complessivamente, la provincia di Napoli, nel periodo gennaio-settembre dell’anno in corso, ha esportato merci per un valore di 10 milioni 327 mila euro a fronte di 7 milioni 752 mila euro dello stesso periodo del 2009. L’incremento del 33,21 per cento è nettamente superiore a quanto evidenziato a livello regionale (+8,26 per cento) e dal Mezzogiorno (+17,70 per cento). Performance superiore anche alla crescita media italiana (+26,16 per cento).

Il capoluogo napoletano incide per il 71,65 per cento sulle esportazioni campane (14 milioni 414 mila euro), e per il 41,32 per cento su quelle del Mezzogiorno (24 milioni 996 mila euro). 

“Le sole forniture estere della provincia di Napoli – sottolinea Anna Lepre - superano in valore di gran lunga l’export di ciascuna regione del Mezzogiorno”.

L’export pugliese e siciliano ammontano, rispettivamente, a 4 milioni 398 mila euro e 3 milioni 111 mila euro. Seguono le esportazioni abruzzesi con 2 milioni 799 mila euro. Nettamente inferiori sono le vendite all’estero del Molise (123 mila euro), della Calabria (114 mila euro), della Basilicata e della Sardegna (16 mila euro).

Quanto alle altre province campane, mostra un trend negativo Caserta (-29,59 per cento), il cui export scende a quota 3 milioni 880 mila euro.

Il buon andamento dell’export napoletano non riesce a compensare  il valore delle importazioni, pari a 18 milioni 792 mila euro, in aumento del 7,12 per cento. Principale fornitore è la Cina, con 8 milioni 843 mila euro.

Il disavanzo, nei primi nove mesi del 2010, ha registrato una contrazione del 13,54 per cento, scendendo a 8 milioni 464 mila euro, a fronte di 9 milioni 790 mila euro del periodo gennaio-settembre 2009.

—————

Indietro