ASSICURAZIONI: POLEMICHE CONTRO LA PROVINCIA DI NAPOLI CHE AUMENTA LE IMPOSTE AL 16%. ANTONIO COVIELLO (CNR):"SI PUO' RECUPERARE 1 MILIARDO DI EURO L'ANNO DAI CICLOMOTORI NON ASSICURATI"

30.03.2012 12:33

"Basterebbe collegare le 700 neo-telecamere installate nella città di Napoli con la banca dati Isvap dei veicoli assicurati per controllare in tempo reale i tanti mezzi non assicurati ed arrestare lo scandaloso circolo vizioso aumenti-truffe-evasione fiscale nel ramo Rc Auto. Il maggiore ammontare dei premi raccolti ricavabile dai veicoli non assicurati (o male assicurati), stimato in circa 1 miliardo di euro di premi annui, costituisce la premessa per abbassare l'indice di sinistralità (falsata da dati fuorvianti) e di conseguenza le tariffe r.c.auto a livello di quelli nazionali e senza discriminazioni, restituendo anche giustizia e dignità alle centinaia di operatori-intermediari assicurativi che hanno perso il lavoro negli ultimi anni, causa delle compagnie dal territorio campano."

Ad affermarlo è Antonio Coviello, docente di Economia e gestione delle imprese assicuratrici nella II Università di Napoli ed esperto del CNR, che così commenta le notizie e polemiche che si susseguono  circa l'incremento dell'aliquota dell'imposta sulle assicurazioni r.c.auto  al 16% (+3,5% invece del 12,5% attuale, ndr) da parte della Provincia di Napoli, al fine di fare cassa con il relativo gettito fiscale, con ulteriore aggravio del fenomeno caro-Rca, che -tra l'altro-ha prodotto e produce una continua fuga (fittizia) nell'anagrafe dei residenti della città di Napoli.


"Il fenomeno della non-assicurazione a Napoli -spiega Coviello, ex Ufficiale della GdF- ha raggiunto ormai livelli inaccettabili, soprattutto per i ciclomotori. Incrociando i dati ufficiali delle compagnie con le statistiche dell'ACI (che contano oltre 2 milioni di veicoli complessivi circolanti tra auto e moto, ndr), per i soli ciclomotori risulta che oltre il 90% degli stessi non risulta assicurato a Napoli. Ciò significa che tali mezzi non vengono proprio assicurati oppure assicurati altrove (dove le tariffe sono basse, ndr), con beneficio fiscale a vantaggio di altre realtà locali e conseguente danno erariale per il territorio campano. Non a caso, grazie a questo ragionamento -ricorda Coviello- lo studio da me prodotto gratuitamente alla stessa Provincia di Napoli, ha consentito il recupero di circa 10 milioni di euro l'anno per l'amministrazione provinciale, oltre il possibile recupero dell'arretrato riconosciuto, stimato in circa 100 milioni di euro complessivi (riferito agli ultimi dieci anni, ndr).

"La manovra di bilancio fatta dalla Provincia appare criticabile -precisa l'esperto- ed ha effetti non pienamente auspicabili. L'incasso preventivabile di 26 milioni di euro comporta un aumento ancor più gravoso perchè calcolato sulle tariffe ingiustamente più elevate d'Italia. Tale gettito poi non è certo poichè andrà ad incidere sul reddito disponibile delle famiglie napoletane virtuose, già gravemente provate dalla crisi economica, dalla cassa integrazione, dai licenziamenti, dai mutui e prestiti, ecc.", conclude polemicamente il professor Coviello.

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