(ah)iPiroso: LA TV NELLA TV DI ANTONELLO PIROSO.

08.02.2011 13:39

Simpatico, leggero, autoironico. Insomma tutti gli ingredienti per fare unprogramma televisivo senza prendersi troppo sul serio, con garbo e senza urla, con sorriso e senza polemiche. Ecco il cocktail che rende scorrevole e guardabile (ah)iPiroso, condotto dal giornalista Antonello Piroso e in onda dal lunedì al venerdì dalle 9:55 alle 10:45 su La 7. E’ una rubrica di approfondimento e informazione su fatti di politica, società, cultura e gossip, ma nello stesso tempo un talk show, senza troppe chiacchiere o schiamazzi, ma con una dettagliata analisi di quello che si legge sui giornali e di ciò che è accaduto nelle ore o nei giorni precedenti negli altri studi televisivi. In ogni puntata c'è un ospite diverso con cui il presentatore interagisce insieme ai due opinionisti fissi Fulvio Abbate e Adriano Panatta, ognuno con un passato professionale e culturale diverso e che, con la stessa intensità di ironia, non si accavallano, non si parlano addosso, commentano in modo esclusivamente personale e senza suggerimenti tutte le notizie che Piroso sottopone a loro e al pubblico a casa. Il titolo del programma è una citazione dell'iPhone, il telefono cellulare maggiormente in uso nella popolazione del terzo millennio e nella comunicazione delle nuove generazioni. La parodia sul telefono della Apple si evince anche in tutti i blocchi lanciati dal programma, che presentano una grafica e un'interfaccia simile a quella del celebre smartphone.

In questo concetto futuristico di simbiosi tra Tv, telefono ed internet si aggiunge in ogni caso quello di fare tv con contenuti ed informazione.

Antonello Piroso, in piedi e in manica di camicia, come lo stile “american tv” docet, fa rassegna stampa, fa informazione, racconta ciò che si è detto ironizzando anche sulle notizie frivole che, per la maggior parte dei casi, occupano posti di primo piano su quotidiani e tg. Il tutto accompagnato anche da voci fuori campo che non sono altro che registrazioni di frasi pronunciate soprattutto da personaggi politici, sentite e risentite sui media nazionali.

Ed è giusto ironizzare e sorridere su queste notizie, frivole e di poco conto, considerando che il giornalismo è altra cosa. E allora è molto meglio fare tv in questo modo, senza prendersi troppo sul serio, anziché continuare sul filone dei finti scandali, dei collegamenti in diretta senza motivo, delle arene televisive o dei collegamenti telefonici che contribuiscono a fare ascolto?

Almeno in questo modo si tenta di salvare il salvabile, a favore di milioni di telespettatori che, per fortuna, non hanno ancora spento la tv e sono ancora lì, seduti sul divano di casa, per farsi fare compagnia da quella “Grande Scatola” sperando in giorni e contenuti migliori.

—————

Indietro