VINCENZO NIBALI, UN GIOVANE DEL SUD CHE FA SVENTOLARE IL TRICOLORE ITALIANO AL TOUR DE FRANCE DOPO 16 ANNI

27.07.2014 21:18

Trionfa lui, il suo volto pieno di sacrifici e sudore, trionfa la Sicilia e il Sud Italia che da oggi guarda con orgoglio  a quella maglia gialla indossata da Vincenzo Nibali, un vero giovane del Sud, soprannominato lo "Squalo dello Stretto" per il suo modo di correre  sempre all'attacco.

Vincenzo Nibali e' nella storia. Il siciliano della Astana e' stato incoronato oggi a Parigi come vincitore del 101° Tour de France. Il messinese ha dominato la corsa gialla dall'inizio alla fine, indossando la maglia di leader della classifica generale al termine di 19 delle 21 frazioni totali della Grande Boucle di quest'anno. Solo alla fine della prima e della nona tappa Nibali non ha indossato la maglia gialla.
In tutto, invece, ha vinto quattro frazioni: la seconda, in Inghilterra, con prima azione perentoria; la decima, la piu' bella, sul pave' di Rubaix e dintorn; la tredicesima, sulle Alpi, a Chamrousse; infine la diciottesima, sui Pirenei, ad Hautacam, dimostrando di essere il piu' forte di tutti, su qualsiasi percorso, asfalto e pendenza. 

E' vero che si sono ritirati, via via, Chris Froome (Sky) e Alberto Contador (Tinkoff-Saxo), ovvero i rivali piu' temibili; ma il siciliano ha dimostrato di essere in condizioni atletiche e fisiche straripanti: difficilmente il britannico e lo spagnolo avrebbero potuto ostacolare la sua corsa verso la storia. Nibali e' il settimo italiano a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro della Grande Boucle, dieci volte conquistata da atleti azzurri. Prima di lui erano riusciti in questa impresa Ottavio Bottecchia nel '24 e nel '25, Gino Bartali nel 38' e nel 48', Fausto Coppi nel 49' e nel 52', Gastone Nencini nel '60, Felice Gimondi nel 65' e Marco Pantani nel '98.

Dopo sedici anni quindi torna a splendere il tricolore bianco, rosso e verde a Parigi: un'impresa, anche perche'Nibali e' il sesto uomo nella storia del ciclismo a vincere le tre corse a tappe piu' importanti, ovvero la Vuelta, il Giro e il Tour. Nibali si e' imposto in Spagna nel 2010; mentre nella corsa rosa ha trionfato lo scorso anno. Prima di lui il "triplete" lo avevano realizzato, sempre in anni diversi, Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Alberto Contador.
Una festa dunque per il messinese e per i tanti italiani presenti oggi lungo le strade di Parigi, con in prima fila la famiglia di Nibali, guidata dal papa' Salvatore, dalla mamma Giovanna, dalla moglie Rachele e dalla figlia Emma, corsi ad abbracciarlo subito dopo il traguardo sui Campi Elisi.


"Ho cercato di fare il mio meglio dal primo giorno alla fine – ha commentato in diretta al Tg1 -  Devo dire grazie a questi ragazzi, sono supercontento. Per l'emozione poco fa sul quel podio mi mancava anche il respiro" rivela il corridore dell'Astana. "E' ancora incredibile, non riesco a concepire tutto quello che e' successo. E' qualcosa di fantastico. E' una giornata fantastica: il pubblico, l'Arco di Trionfo, ne ho parlato con tutti i ragazzi della squadre e neanche loro sono entrati bene nell'ottica di questa vittoria"

 

"Un trionfo. Il grande colpo Nibali l'ha fatto, sotto la pioggia, sul pave'. Certamente, dopo aver vinto il Giro d'Italia lo scorso anno, in questa stagione ha puntato tutto sul Tour: per questo ha iniziato la stagione non bene. Poi si e' 'ripreso' al Delfinato, ha vinto il titolo italiano e infine ha dominato questa splendida corsa". Cosi', ai microfoni di RaiSport, Francesco Moser


"Grazie Vincenzo! Hai colpito dritto al cuore, risvegliando passioni ed entusiasmi di milioni di sportivi verso il ciclismo che ha saputo rigenerarsi". Lo ha dichiarato con una nota il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco commentando la vittoria di Nibali al Tour. "Con te l'Italia torna a trionfare sul podio della Grande Boucle nel centenario della nascita di Gino Bartali. Hai riportato al centro del sistema ciclistico l'uomo, il primato della volonta', del coraggio e della tenacia rispetto alla scienza e all'ipertecnicismo”.

 

"Nibali ha vinto dominando. Sicuramente lo ha fatto con piu' facilita' rispetto a me. Dopo la prima tappa sulle Alpi e' stato un monologo. Vincenzo e' piu' forte di me in salita, anche perche' e' piu' leggero; io forse ero un po' piu' bravo nelle tappe a cronometro. Ricordo ancora l'urlo degli italiani quando ho vinto il Tour. Grandi, grandi emozioni: sono felice che ora possa viverle anche Vincenzo Nibali". Cosi', ai microfoni di RaiSport, Felice Gimondi, vincitore della grande Boucle nel '65

 

 

 

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