UN MEDICO DEL SUD AL SERVIZIO DELLA SCIENZA INTERNAZIONALE

08.12.2010 19:19

IL RICORDO DEL PROFESSOR GIOVAN GIACOMO GIORDANO NELL’ARTICOLO DI GIANNINO DI STASIO

 

Non è semplice per me ricordare il professor Giovan Giacomo Giordano a qualche mese dalla scomparsa. Non lo è per due motivi. Primo perché non sono in grado di dare sufficienti indicazioni illustrative dell’opera scientifica di ricerca del professor Giordano, dei suoi studi e dei risultati raggiunti. Secondo perché aver avuto la possibilità di conoscerlo trentacinque anni addietro e aver tracciato un percorso di rispettosa frequentazione che mi ha dato tanto in termini morali, mi mette addosso un imbarazzo notevole. Posso solo ricordare come nacque questa, per me preziosa, “amicizia”. Avevo letto con stupore ed interesse una breve notizia su “Il Mattino” riferita ad uno studio sulla incidenza delle neoplasie nelle industrie chimiche sul territorio della provincia di Napoli e della Campania condotto dal professor Giovan Giacomo Giordano, primario anatomo patologo dell’Istituto nazionale tumori “Giovanni Pascale”, e dalla sua équipe di ricercatori. I risultati, notevoli da un punto di vista scientifico ed eclatanti da un punto di vista sociale, erano stati illustrati alla “International Conference on ecological perspectives on carcinogens and cancer control” svoltosi a Cremona nel Settembre 1976. Mi stupì molto che la stampa napoletana avesse relegato in soli dieci righi la notizia di uno studio di rilievo scientifico internazionale così importante e “scioccante” proprio su Napoli e Provincia. Ne parlai con Nicola Squitieri, direttore di “Politica Meridionalista” e del Centro Studi “Nuovo Mezzogiorno”. Convenimmo che bisognava cercare di procurarsi quanto prima questo studio e pubblicarlo se possibile sulla rivista. Fu così che mi presentai in punta di piede dal professor Giovan Giacomo Giordano al “Pascale”. Non avrei mai immaginato che l’incontro sarebbe stato naturalmente “amicale”. Il professore mi presentò i componenti dell’équipe di ricercatori, mi dette le informazioni di cui avevo bisogno da cronista. Alla fine con grande imbarazzo chiesi se avessi potuto avere una copia dello studio. Con mia grande e felice sorpresa il professore non indugiò un attimo a darmela. Con incosciente sfacciataggine chiesi pure se potevamo pubblicarlo integralmente. La pubblicazione in esclusiva de “La mappa della nocività” a Napoli e in Provincia, tracciata da una équipe di studiosi napoletani della Fondazione Pascale guidati dal prof. Giovan Giacomo Giordano, per un mensile di nicchia qual era (ed è)”Politica Meridionalista”, fu un vero e proprio scoop. Realizzammo uno “speciale” inserito nel numero di Novembre del 1976, arricchito da due interviste sulla ricerca, allo stesso Giordano e al giovane scienziato napoletano Giulio Tarro. Convocammo una conferenza stampa nella sede del Centro Studi “Nuovo Mezzogiorno”.

Parteciparono vari giornalisti di testate nazionali. Il professor Giordano illustrò con estremo garbo scientifico i risultati della ricerca. L’eco fu immediata. L’indomani il professore fu intervistato dai TG della Rai e di emittenti private. Suoi interventi furono richiesti e ospitati da testate nazionali.

“La mappa della nocività” fu inserita in apertura del libro bianco “Salute e Ambiente in Campania” (edito nel Maggio del 1977 dal “Centro Studi Nuovo Mezzogiorno”) insieme ad altri studi tra cui quello dello scienziato Giulio Tarro e dell’ambientalista Giorgio Nebbia.

Il successo dell’iniziativa giornalistica fu per noi di “Politica” motivo di grande soddisfazione. Per me, curatore dello “speciale”, motivo di grande orgoglio avendo avuto la possibilità di conoscere, interloquire e, nell’animo, ritrovarmi “amico” del professor Giovan Giacomo Giordano. Non mi sembra il momento giusto per “aggettivare” questa nobile conoscenza, che con grande audacia ho definito “amicizia”. Il Professore non me ne vorrà. Volevo solo…salutarLo.

 

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