SI POTREBBE ANDARE TUTTI ALLO ZOO COMUNALE...VENGO ANCH'IO! NO, A QUELLO DI NAPOLI, NO!!!

22.01.2013 11:42
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

L'ennesima e drammatica storia di inefficienza e disoccupazione all'ombra del Vesuvio. E con lo storico  Zoo muoiono anche le giostre di Edenlandia

Lo scenario è davvero inquietante e le prospettive future sono a dir poco, allarmanti. Lo zoo comunale di Napoli (e insieme ad esso il parco dei divertimenti Edenlandia) scompare gradualmente tra la dimenticanza e l'indifferenza. La celebre canzone cantata da Enzo Iannacci e riportata nel titolo di questo articolo potrebbe far sorridere, ma vuole essere anche un serio messaggio per riflettere sul destino di animali e lavoratori.
A lanciare l'allarme sono i dipendenti della struttura riuniti in assemblea. Il cibo scarseggia e rischia di finire nel giro di qualche giorno: fieno, frutta e tutte le altre derrate alimentari disponibili non bastano più per tigri, uccelli, elefanti, scimmie e tanti altri mammiferi e volatili che in tempi migliori rappresentavano una vera attrazione per grandi e piccini, ora la fame e lo stato depressivo sta colpendo anche loro. E lo zoo di Napoli si presenta agli occhi dei visitatori nella maniera peggiore .
Lo Zoo e il parco dei divertimenti Edenlandia, come riportato anche dal quotidiano Il Mattino, sono da un anno e mezzo amministrati da un curatore fallimentare, Salvatore Lauria, dopo il fallimento della società di gestione, la Park and Leisure, di proprietà di Cesare Falchero.
Il 31 gennaio scadrà l'ultima proroga concessa dal Tribunale per curatela fallimentare e se entro questa data non vi saranno accordi per il subentro di una nuova società, i 70 dipendenti saranno licenziati e incerto sarà il futuro degli animali. «Restano pochi giorni - spiegano i dipendenti in assemblea - sia per noi che per gli animali. Vorremmo sapere le istituzioni cosa stanno facendo e perchè siamo dovuti arrivare a questo punto.

Una sola società ha fatto una proposta per le due strutture, la Brainspark, ma pare che non ci sia stato un accordo con la proprietaria dei suoli, la Mostra d'Oltremare, per il canone di affitto». Secondo indiscrezioni è stata fatta un'offerta di circa 400 mila euro, ma l'amministrazione comunale avrebbe chiesto 100 mila euro in più facendo saltare momentaneamente l'accordo. «Intanto - aggiungono - noi stiamo per essere buttati fuori e gli animali, se non si prenderanno provvedimenti, moriranno di fame».
Resta al momento iil dramma occupazionale di decine di lavoratori, tra cui molti giovani, e resta la triste realtà di una struttura fin troppo dimenticata e per nulla valorizzata, un giardino zoologico che insieme ad Edenlandia hanno rappresentato in passato due gioielli di attrazione all'ombra del Vesuvio ed oggi nessuno fa nulla per valorizzarli. L'ennesimo passo indietro che non favorisce lo sviluppo turistico a Napoli e in Campania.

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