RICERCA: AL CROM DI MERCOGLIANO DIRETTO DAL PROF. ANTONIO GIORDANO IN IRPINIA RISULTATI ECCELLENTI, MA MANCANO I FINANZIAMENTI

03.03.2011 18:24

«Il Crom di Mercogliano ottiene eccellenti risultati dal punto di vista scientifico ma Provincia e Regione dimostrano di aver ormai completamente dimenticato questo fiore all’occhiello del nostro territorio»: E’ duro il monito che la capogruppo del Pd in consiglio provinciale Alberta De Simone lancia all’indomani di due importanti eventi, la scoperta fatta dall’equipe del professor Giordano di un gene oncosoppressore capace di opporsi alla formazione di cellule cancerogene e l’approvazione da parte del consiglio regionale della Finanziaria 2011.
«Il centro di ricerca per cui tanti di noi, compreso il Corriere, hanno lottato sta dando risultati eccellenti assurgendo a punto di riferimento per la ricerca in campo internazionale, come lo stesso professor Giordano ha sottolineato. Di fronte a questo però dobbiamo evidenziare l’immobilismo e la cecità delle nostre istituzioni, Provincia in primis».
Il riferimento è al «contributo che Provincia e Regione si impegnarono a dare all’istituto per i suoi primi anni di vita, fino al raggiungimento della capacità di autofinanziamento con le attività di ricerca».
Su questo fronte sottolinea l’ex numero uno di Palazzo Caracciolo «si registra un colpevole ritardo nello stanziamento delle risorse da parte della Provincia. Fondi che furono impegnato e che spettano di diritto al Crom». Una situazione che appare paradossale perché di fronte alla dimostrata capacità di ricerca di eccellenza da parte del laboratorio irpino alcune strutture rimangono inutilizzate.
De Simone per questo lancia l’allarme: «L’investimento fatto per il ciclotrone sotterraneo, un macchinario che consente, per dirla con parole povere, di mantenere i risultati scientifici inalterati è al momento perso in quanto l’impianto che è pronto non è collaudato e non può andare in funzione».
Secondo la capogruppo del partito Democratico responsabilità di questa «grave situazione» sono ascrivibili all’«inerzia della Provincia».
Se è vero infatti che «il collaudo spetta alla ditta fornitrice» è anche vero che «per mettere in funzione l’apparecchio occorrono risorse che Palazzo Caracciolo nega».
Il tono della voce si fa severo. De Simone lancia dure bordate anche alla Regione. «Leggendo la finanziaria regionale - dice - si scorgono finanziamenti per diversi centri di ricerca tra cui il Biogem di Ariano e nessuno per il Crom. Ho sempre creduto che non si debbano mettere in competizione realtà scientifiche che devono invece collaborare in rete tra loro. Ne rimango fermamente convinta perché la ricerca non ha può avere colore politico. Sbaglia dunque la Regione a non considerare ulteriori finanziamenti per le attività che si svolgono a Mercogliano».

Tornando alla Provincia l’ex presidente parla dell’università del vino i cui corsi torneranno dopo un periodo di sospensione ad Avellino. In questo caso le critiche riguardano il «mancato utilizzo della nuova sede realizzata dalla vecchia amministrazione e mai aperta. Ricordo che fu finanziato anche il secondo lotto con Fondi Fas destinato a diventare la segreteria per gli studenti ma gli studenti torneranno nel vecchi edificio. Perché? Questa provincia che perde ospedali, lavoro ed è afflitta da mille altri problemi rischia così di perdere occasioni importantissime per il suo sviluppo come la possibilità di realizzazione dell’università del vino».
Termina lanciando un nuovo appello alla Regione visto che nella finanziaria si prevede che l’enoteca regionale debba risiedere necessariamente nelle aree interne. «Avere una struttura universitaria del genere ad Avellino - conclude - sarebbe un viatico perfetto per potenziare e dare visibilità all’enoteca di Taurasi. La Regione si ponga in una logica di valorizzazione di tutte le aree». 

 

Fonte: https://www.corriereirpinia.it/default.php?id=999&art_id=5003

 

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