PERCHE' VOGLIAMO CHE PALAZZO FUGA DIVENTI IL LOUVRE NAPOLETANO? LA PROPOSTA DI "ARTE E ARTISIT A NAPOLI" SENSIBILIZZA MIGLIAIA DI PERSONE

29.03.2014 12:25

Il Luovre, nel giro di un anno, riesce a portare a Parigi dieci milioni di visitatori, che soggiornano, bevono, mangiano, dormono e fanno shopping a Parigi. A Napoli abbiamo 500000 reperti archeologici provenienti dal Museo Archeologico Nazionale non esposti. Al Museo di San Martino, mille dipinti dell'ottocento napoletano giacciono nei depositi.

 

di Paolo Papa

PRIMA DI INIZIARE  FACCIAMO UN PO’ DI STORIA: Padre Rocco Gregorio ,domenicano, iroso e sanguigno ,convinse prima la Regina Amalia di Sassonia poi RE CARLO III di Borbone(pressato dalla consorte)della necessità di realizzare un ospizio per dare rifugio e sostegno alla sconfinata massa di diseredati che affollava la città e al tempo stesso, un ospizio per le numerose "ragazze pericolanti"(prostitute).Così (al contrario dell'indifferenza che oggi regna verso gli emarginati e disagiati) ebbe esaudite le sue richieste con la costruzione di una cittadella che potesse ospitarli. IL SOVRANO affida la costruzione del REGIUM TOTIUS REGNI PAUPERUM HOSPITIUM (REAL ALBERGO DEI POVERI)AL GRANDE ARCHITETTO FERDINANDO FUGA ,progetto che prevede una facciata lunga oltre seicento metri, inizialmente previsto nella zona del Carmine (Borgo Loreto) si rivela inadatto (aria malsana, terreno paludoso).Ma il RE VUOLE CHE SIA FATTO IN FRETTA così dopo SOLO UN MESE GLI OPERAI SONO ALL'OPERA NELLA ZONA TRA IL BORGO SAN ANTONIO ABATE E LA COLLINA DI CAPODIMONTE CORRE L'ANNO 1752,purtroppo dopo sette anni un'altra cattiva notizia ;il COMMITTENTE DELL'OPERA ,RE CARLO III ,deve lasciare Napoli per la prematura morte del fratello .Iprimi ospiti entreranno solo nel 1761,nel 1764 una gravissima carestia costringe ad un ulteriore ridimensionamento del progetto e come se non bastasse nel 1782 muore FERDINANDO FUGA !BENE QUESTA IN SINTESI E' LA MOTIVAZIONE DEL NOME DELLA PIAZZA.....E ORA COSA SI VUOL FARE ? DISTRUGGERE UN 'IDENTITA' PRECISA INTITOLANDOLA A ENRICO BERLINGUER.............MA MI FACCIA IL PIACERE AVREBBE DETTO UN'ALTRO GRANDE UOMO APPARTENUTO A QUELLA NAPOLI COLTA CHE PURTROPPO NON ESISTE PIU' !!!!!!!!!!                                                        
Ora però voglio lasciarvi ad un analisi che condivido in pieno e che rappresenterebbe per Napoli e i Napoletani una grande opportunità di riscatto a livello Europeo nonchè una possibilità di recupero di un area da sempre nel degrado per far si che si volti pagina definitivamente e si offra alla città un'enorme possibilità di creare posti di lavoro,è questo è il pensiero di un gruppo di amici con i quali combattiamo quest'ennesima sfida all'indolenza amministrativa e culturale che regna in questa nostra città,ed in particolare grazie all'impegno di un amico grande conoscitore della nostra storia e delle nostre opere

 

di DARIO LEPORE

Palazzo Fuga: "il Louvre napoletano"

Creare turismo e indotto non è un’utopia. Siamo coscienti, in Arte e artisti a Napoli, in collaborazione con Napoli Mille Colori ed il Comitato Civico Carlo III, di elaborare un progetto in grado di autofinanziarsi. Al momento della stesura spiegherò come. Il Luovre, nel giro di un anno, riesce a portare a Parigi dieci milioni di visitatori, che soggiornano, bevono, mangiano, dormono e fanno shopping a Parigi.

A Napoli abbiamo 500000 reperti archeologici provenienti dal Museo Archeologico Nazionale non esposti. Al Museo di San Martino, mille dipinti dell'ottocento napoletano giacciono nei depositi. Il tesoro di San Gennaro è costituito da ventiseimilaseicentotrentasei opere d'arte ed il suo valore per i beni donati dai sovrani nel giro di settecento anni, lo rende il tesoro più importante al mondo, superiore al tesoro della Regina d'Inghilterra. Non ho parlato dei depositi di San Martino, di Capodimonte, del Duca di Martina, dove giacciono migliaia di opere d’arte; non ho parlato delle collezioni d'arte della Provincia di Napoli e del Banco di Napoli non esposte. La scelta è la nostra, siamo ad un bivio. 

La città dei giovani è solo uno spot, non serve a nulla. Collegare con la funivia Palazzo Fuga a Capodimonte, creerebbe un unico grande polo Museale ben collegato alla città. A Venezia esiste la Biennale Internazionale D'Arte, famosa in tutto il mondo. Vi siete mai chiesti che indotto genera? Quante persone lavorano per la Biennale di Venezia? Sapevate che nel 1921 è stata realizzata la I Biennale Internazionale della Città di Napoli? Palazzo Fuga potrebbe ospitare i più importanti artisti a livello internazionale che producono le loro opere in città per la Biennale. Ospitalità in cambio di donazioni per il Museo del Grand Tour. Siamo in grado, nel gruppo Arte e artisti a Napoli, di fare donare opere d’arte alla città. Gli eredi Tizzano, uno dei più importanti scultori del nostro Novecento, ci hanno dato la loro disponibilità a donare venti opere di Giovanni Tizzano, due di Franceco Tizzano e due di Renato Tizzano alla nostra città. Grazie alla generosità di Maria Tizzano e Margherita Lista, rispettivamente figlia e nipote del noto scultore, la donazione si concretizzerà per il Museo Civco di Castel Nuovo. In Giappone esiste il Museo della Canzone Napoletana, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, attira migliaia di turisti. Napoli non ha un Museo della canzone Napoletana…. Siamo pronti, in un piccolo lotto di Palazzo Fuga, con il Comitato Civico Carlo III, a portare in città mostre d’arte a costo zero per fare capire che la nostra non è una pazzia, ma un’opportunità di lavoro e sviluppo. La fortuna è che è una struttura comunale, se il palazzo fosse stato della Soprintendenza non si sarebbe realizzato nulla. La Soprintendenza è troppo burocratizzata. La maggiore pressione deve essere dei cittadini, della società civile. Non possiamo pensare di creare strutture per gli indigenti, per i poveri, in un palazzo che può creare opportunità e posti di lavoro per l'intera collettività. Sarebbe uno spreco assurdo di energie e di risorse. A Napoli, tra palazzi non utilizzati, caserme ed ex conventi, si potrebbero creare strutture come centri di accoglienza.
Potrei continuare per pagine e pagine di dati di ordinaria follia. Se la cultura è un costo, immaginiamoci l’ignoranza….

A sostegno della nostra tesi:
anche la Corte dei Conti, contestando le agenzie di rating, per dimostrare la solidità del Paese chiama in ballo la cultura. Quasi una rivoluzione. Ma quanto vale la cultura? Quanto pesa nei nostri bilanci? Ogni euro prodotto da un Museo o da un sito archeologico si traduce in altri due euro di ricchezza per il territorio. L’artigianato artistico insieme alle altre industrie creative ne generano ulteriori 2,1. La produzione di un audiovisivo, di un libro o di una rappresentazione teatrale altri 1,2. Insomma, la cultura vale, e produce ricchezza: in termini monetari, gli 80,8 miliardi di euro di valore aggiunto realizzati nel 2012 direttamente da tutti i comparti produttivi che si occupano di “cultura, sono riusciti ad attivare altri 133,4 miliardi di euro, arrivando così a costituire una filiera culturale intesa in senso lato di 214,2 miliardi di euro, il 15,3% del Pil. 
Vi pare poco? E invece, guardate quanto il nostro bel Paese investe in cultura: 1,1% della spesa pubblica. Sottoponiamo questi dati al Sindaco De Magistris e facciamo comprendere le reali potenzialità di Palazzo Fuga..... del "Louvre Napoletano"


Visita la pagina Facebook sulla proposta per la rinascita di Palazzo Fuga

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