PATENTE DI GUIDA: IL RINNOVO DIVENTA UNA VERA ODISSEA PER LE PERSONE CON DIABETE. CONTINUA LA BATTAGLIA DEI VOLONTARI DI "DIABETE FORUM"

28.03.2011 14:32

di Alessio Arcaleni (www.losnodo.net)

 

Il 27 dicembre 2010, il Ministero dei Trasporti con l’intento di recepire una direttiva europea del 2009, ha emanato un decreto legislativo  sul codice della strada che, sicuramente, porterà più sanzioni ma di sicuro non migliorerà la sicurezza .
Nei molti punti da rivedere, c’è un particolare nodo da risolvere e cioè la difficoltà per il rilascio della patente, che questa nuova legge ha messo in atto.
Il decreto suddivide in due gruppi i candidati al rilascio della patente,(primo: patente A,B,B+, E e sottocategorie. Secondo: C, C+ , D, D+ e sottocategorie) anche ai soggetti con diabete, ma con forti limitazioni.
Il giudizio di non idoneità o idoneità con restrizioni è basato solo su ipotesi e non su certezze. Se il soggetto con diabete si trova in trattamento farmacologico con medicine che possono portare ipoglicemie gravi, rischio ipotetico, egli potrebbe essere dichiarato idoneo alla guida di un veicolo fino ad un periodo massimo di cinque anni, , anche per chi ha un età inferiore a cinquanta anni.
Le forti limitazioni introdotte dal decreto di recepimento della direttiva europea, hanno indotto le associazioni di categoria delle persone con diabete, di medici diabetologi e della società italiana di diabetologia, uno stato di confusione  e di allarmismo non indifferente, trasformando il rinnovo della patente di guida in un “odissea” per le persone con diabete.
Anche il presidente della commissioni trasporti della camera dei deputati, On. Mario Valducci ha dato vita ad un interrogazione parlamentare dove mette in risalto che il diabete non costituisce un intralcio nella possibilità di condurre veicoli.
Lo 0,02% degli incidenti, che si verificano, sono causate da persone in stato psico-fisico alterato tra le quali sono comprese anche quelle con diabete, dimostrando che questi numeri rappresentano una quantità irrisoria tra tutte le cause d’incidenti che avvengono ogni anno.

Il voler discriminare una malattia che di fatto, se ben controllata, non impedisce ai soggetti affetti da questa patologia, di svolgere con la più assoluta normalità, ogni tipo di attività, compresa la guida,  è un ulteriore prova di mancanza d’integrazione verso le persone diabetiche.
Inoltre se  il decreto si convertisse in legge, non collima con alcuni articoli

della costituzione italiana, in particolare:

Articolo 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.)
Articolo 13.(La lib
ertà personale è inviolabile.  Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di Pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'Autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.)

Diabete Forum,  un organizzazione di volontariato a livello nazionale, nata nel giugno del 2006, che unisce associazioni, federazioni regionali e nazionali con l’obbiettivo di rappresentare  e tutelare persone affette da questa patologia, ha dato vita lo scorso 25 febbraio ad un ricorso al Tar del Lazio contro questo decreto intransigente,   con il sostegno scientifico di specialisti diabetologi che fanno parte di Diabete Italia ( associazione nazionale che coordina, organizza e partecipa in altri casi a diverse iniziative generalmente di livello nazionale)  per cercare di far riflettere su queste assurde decisioni, sostenendo delle spese non indifferenti, ma senza farsi sfiduciare dalla situazione.

Per maggiori informazioni e per sostenere l’organizzazione: www.diabeteforum.org

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