NEL BOOM DELLE PATATE FRITTE ARRIVA IL CUOPPO NAPOLETANO VERSIONE GOURMET. LA TRADIZIONE PARTENOPEA SPOSA L’ALTA CUCINA

23.02.2015 10:26


E’ già qualche anno ormai che all’ombra del Vesuvio l’idea delle  patate fritte cash and carry è diventato un vero e proprio marchio anche se provenienti dall’Olanda. Infatti sono increduli anche gli olandesi, che delle chips da strada hanno il ‘copyright’. Tanto è vero che la tv dei Paesi Bassi ha realizzato alcuni mesi fa un servizio intitolato «Patatoorlog in Naples» intervistando gestori, consumatori, e anche detrattori,  - ovvero coloro che in maniera organizzato provano a contrastare l'invasione - davvero inspiegabile per dimensioni - delle patatine fritte, cibo certamente non nuovo, come invece si presentava il kebab all’inizio del decennio scorso.

E mentre assistiamo già dagli inizi del 2014  all’esplosione, tutta partenopea, di negozi di patate fritte (in tutte le salse), Napoli continua a soprendere con la sua creatività ed originalità. Non poteva mancare, infatti, un pò di nostalgia per l’antico cuoppo fritto di marchio napoletano.Quello che porta con se la storia della nostra città, il classico cono di carta paglia con fritture di “fragaglia”, panzarotti, alici, gamberi ecc.

Quella storia ben raccontata anche da Matilde Serao nel 1887 (nel “Il Ventre di Napoli”) dove racconta che con un soldo dal friggitore si possono avere “un cartoccetto di pesciolini che si chiamano “ fragaglia” e che sono il fondo dei panieri dei pescivendoli”.

Da qui parte il progetto di Salvio Scotto, giovane chef partenopeo proveniente da una famiglia di ristoratori, che dopo aver girato le cucine italiane, inglesi ed australiane riparte dalla sua città con “Siamofritti”, la nuova friggitoria che aprirà i battenti dal 5 Marzo in via Epomeo 83 a Napoli, nel quartiere Soccavo.

Fedeltà alla tradizione ma massima attenzione alla qualità e all’innovazione.

Innanzitutto solo ed esclusivamente pesce fresco: ogni mattina dal porto di Pozzuoli il pescato del giorno è pronto a calare nelle vetrine del nuovo street food. Le verdure invece provengono tutte da coltivazioni biologiche.

Ma il fritto sarà reso ancor più leggero e croccante grazie all’utilizzo del Panko un pangrattato speciale di origine giapponese (per prepararlo si utilizza del pane bianco molto morbido e non il pane che usiamo noi). 

La croccantezza è dovuta al fatto che il panko in sostanza non si frigge come accade al pangrattato classico ma si “gonfia” e ingloba aria la quale fa scivolare via i grassi in frittura ed evita che la verdura ed il pesce si impregnino di olio.

Persino il “cuoppo” utilizzato è esclusivo e innovativo.

Questo perchè la "carta paglia" è stata accoppiata ad una carta alimentare bianca di pura cellulosa, ottenendo così un prodotto che assorbe in modo sorprendente gli oli e grassi presenti nel fritto rendendolo leggero e gustoso.

La tradizione partenopea stavolta sposa davvero l’alta cucina…

info:

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