LA CRISI ECONOMICA SPEGNE ANCHE L’ATMOSFERA DEL NATALE, MA NON BISOGNA DIMENTICARE LE TRADIZIONI RELIGIOSE E ALIMENTARI

12.12.2011 11:37

L’Italia vive in questo periodo una forte crisi economica con la recessione alle porte dovuto ad un debito pubblico stratosferico che si attesta sotto i 1900 miliardi. La crisi economica in Italia ha colpito in particolar modo i giovani. Lo sottolinea il Censis riferendo: «La crisi si è abbattuta come una scure su questo universo: tra il 2007 e il 2010 il numero degli occupati è diminuito di 980.000 unità e tra i soli italiani le perdite sono state pari a oltre 1.160.000 occupati». Un Natale sotto tono che non deve però cancellare la tradizione e l’armonia di questa festività. 

Il fiore che simboleggia il Natale è il ginepro una pianta sempreverde con foglie aghiformi e appuntite. Fino all’inizi del novecento nelle campagne emiliane si usava bruciare un ramo di ginepro  la sera di Natale, di S. Silvestro e dell’Epifania. Il suo carbone, come quello del ceppo di quercia, veniva poi impiegato durante l’anno come rimedio superstizioso.Il bagno spirituale nel Ginepro avrebbe liberato dall’accidia , la sua cenere, era invece simbolo di Umiltà. La leggenda narra che Maria, la madre di Gesù, in fuga dai soldati del re Erode, trovò rifugio e nascondiglio fra i propri rami.. E da quel legno si sarebbe fatta anche la croce di Gesù’. Tra le sue virtù, si sosteneva che fosse una pianta che teneva lontano i rettili, e a curarne il morso, che la tradizione cristiana interpretò come un potere di purificazione dei peccanti.

 Le leccornie del Natale sono tante dalla ‘nzalata ‘e rinforzo (insalata di rinforzo) che secondo alcuni significa “a rinforzo dell’appetito” in quanto lo stuzzicherebbe e consentirebbe di continuare il pranzo natalizio; secondo altri invece è stata chiamata così perché questa insalata, che si prepara la vigilia di Natale, dura fino all’Epifania in quanto “rinforzata” di volta in volta con gli ingredienti che si esauriscono.  Uno degli ingredienti fondamentali è la cosiddetta “pappacella”o papacella (peperoni tondi conservati sott’aceto). Tra i piatti di pesce l’anguilla viva alla Vigilia di Natale non può mancare, l’odore del suo fritto è inconfondibile. L’anguilla, mezza di lago o mezza di mare, viscida ma non limacciosa e viva da fasi inseguire per la tutta la cucina prima di essere afferrata coinvolgendo tutta la famiglia. Una scena tipica è raccontata dal maestro Eduardo De Filippo nella commedia Natale in Casa Cupiello. Come non può mancare il musillo in bianco, alto e quasi perlaceo, che come diceva un illustre guappo napoletano si deve “sfogliare cumme ‘a nu mazzo ‘e carte” . . Non possono mancare la sera della Vigilia di Natale “vermecielle cu ‘e vongole”  che possono essere preparate con la salsa di pomodoro; in bianco e con i pomodorini. Mentre il giorno di Natale è tradizione mangiare la gallina in brodo. La frutta secca e i dolci tipici chiudono il pranzo. Il roccocò è il dolce che chiude il pranzo delle famiglie napoletane in occasione dell'8 dicembre (giorno in cui si festeggia l'immacolata concezione) e che accompagna tutto il periodo delle feste natalizie. Veogono spesso venduti insieme a raffiuoli, mostaccioli è legato all'uso nelle antiche ricette contadine del mosto (mostacea era il nome latino), col quale venivano preparati per essere più dolci. I mostaccioli napoletani sono riportati da Bartolomeo Scappi, cuoco personale di Pio V, nel il suo pranzo alli XVIII di ottobre e susamielli, altri dolci tipici della tradizione gastronomica natalizia partenopea. La sua preparazione più antica risale al 1320 a opera delle monache del Real Convento della Maddalena. Il nome roccocò deriva dal termine francese Rocaille per via della forma barocca e tondeggiante simile a una conchiglia arrotondata. I raffiuoli, o, in maniera italianizzata, raffioli sono fatti di una pasta simile al pan di Spagna e ricoperti di una glassa bianca a base di zucchero. Hanno forma ellittica. Questo è il Natale della tradizione, una festività che vuole anche far ritrovare i veri valori della famiglia facendo sedere tutti attorno al tavolo. In quella magica sera cerchiamo di dimenticare le noie e i problemi della routine quotidiana.

Auguri a tutti Voi.

https://youtu.be/lj80BBV4geA

 

 

 

—————

Indietro