LA LOTTA AL CANCRO, LA RICERCA E LA PREVENZIONE. E' STATO QUESTO IL TEMA CENTRALE DELLA 37° EDIZIONE DELLA CONVENTION ITALOAMERICANA DELLA NIAF

15.10.2012 16:22

La 37.ma edizione dell'annuale convention italoamericana della Niaf si è aperta ieri con una conferenza su un tema di attualità: "Breast Cancer, Bridging Research and Clinical Medicine", a cui hanno partecipato alcuni dei più qualificati ricercatori in America e nel mondo. La conferenza sulla ricerca scientifica fa parte delle svariate attività che caratterizzano il fine settimana della convention di Washington all'hotel Hilton di Dupont Circle, alla quale prendono parte oltre due mila persone provenienti da ogni angolo d'America e d'Italia.
I panelisti hanno discusso con i partecipanti le ultime strategie preventive del cancro al seno, ma anche la relazione tra l'obesità e questo tumore.
La buona alimentazione a travola, gli effetti benefici dell'olio d'oliva e le ultime scoperte in materia di cellule staminali per il trattamento del cancro, per capire come prevenire questo tipo di tumore.
Alla discussione hanno preso parte il ricercatore Antonio Giordano presidente e fondatore della Sbarro Health Research Organization e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine presso la Temple University di Filadelfia; il professor Massimo Cristofanilli, chairman del Department of Medical Oncology presso il Chase Cancer Center di Filadelfia; Biagio Mataluni presidente degli omonimi oleifici di Montesarchio in provincia di Benevento; la ricercatrice Fabiana Perna dello Sloan-Kettering Center di New York e Giuseppe Russo, docente e ricercatore allo Sbarro Institute.

 

Antonio Giordano ha spiegato che l'idea della conferenza è nata tre anni fa quando è stato chiamato a far parte del Consiglio di amministrazione della Niaf.
"L'obiettivo di questa conferenza era di accendere i riflettori su un argomento importante di medicina e invitare i migliori esperti italiani e anche i giovani che si stanno mettendo in luce" ha detto Giordano, precisando che il premio di quest'anno è andato a Cristofanilli perché è uno dei maggiori oncologi adesso in America e che la dottoressa Perma è stata invitata come giovane ricercatrice.
Il premio è intitolato al padre di Giordano, Giovan Giacomo, grande ricercatore che ha lasciato lavori scientifici molto importanti. Tra questi figura l'interazione tra sostanze cancerogene come l'amianto nello sviluppo dei tumori.
Antonio Giordano ha raccontato di avere iniziato qualche anno fa un'indagine sull'aumento di tumori nella sua regione, la Campania, un lavoro che sta diventando un modello anche per le altre regioni del Sud."Calabria, Puglia e Sicilia, dove c'è un aumento ufficialmente inspiegabile di alcuni tumori, ma spiegabile col fatto che questi tumori si verificano nelle zone in cui c'è lo sversamento di sostanze tossiche e chiaramente c'è 

 

un silenzio assordante da parte delle istituzioni, tanto che dopo la pubblicazione del lavoro scientifico, abbiamo deciso di sottoscrivere anche una petizione tra tutti i ricercatori, più di 500 hanno aderito nel mondo a sostsegno al nostro grido di fronte a questo disastro ambientale che sta colpendo il Sud Italia. Poi - ha precisato Giordano -, c'è anche il problema dell'Ilva di Taranto, a dimostrazione di come c'è una scarsa protezione per l'ambiente e i cittadini, ma anche per gli stessi lavoratori".Alla conferenza si è parlato di "breast cancer" a 360 gradi, da quelle che possono essere tutte le innovazioni esistenti nel campo dell'oncologia dagli ultimi anni, dal punto di vista clinico, associando un produttore illuminato del Sud Italia come Biagio Mataluni. "Dispone di un laboratorio tecnologicamente avanzato dove studia anche il modo di come migliorare quelli che sono gli ingredienti della cosiddetta dieta mediterranea. Ricordiamoci pero' che il cibo italiano qui negli statgi Uniti è un po' alterato", ha aggiunto Giordano.L'olio extravergine d'oliva cento per cento Made in Italy è stato un po' il protagonista dell'incontro tra ricercatori e pubblico, per un particolare motivo: quello di Mataluni contiene in aggiunta la vitamina D che scarseggia un po' in ognuno di noi, a livello quasi globale.C'è olio e olio quindi. "Certamente. Abbiamo bisogno di riscoprire la qualità del vero olio totalmente italiano. Noi dell'olio Dante - ha spiegato Mataluni - siamo riusciti a comporre questo prodotto altamente innovativo arricchito con vitamina D per risolvere un problema così diffuso nel mondo come è stato illustrato alla conferenza: c'è carenza di vitamina D. Con l'uso quotidiano di questo olio riusciamo a sopperire all'assimilazione della vitamina D al posto del sole".Al termine della conferenza Antonio Giordano ha consegnato al professor Cristofanilli il riconoscimento annuale della Niaf intitolato "Giovan Giacomo Giordano: Award for Ethics and Creativity in Medical Research", consistente in una scultura creata dall'artista napoletano Lello Esposito

 

FONTE:www.americaoggi.info

 

 

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