GIOVANI EMIGRANTI ANCHE NEGLI STATI UNITI. LA CRISI FA REGISTRARE SPOSTAMENTI VERSO IL CANADA, L'AUSTRALIA E IL REGNO UNITO IN CERCA DI LAVORO

22.11.2012 17:01

Per la prima volta nella loro storia gli Stati Uniti sperimentano una consistente emigrazione verso l'estero: dalle 58mila persone nel 2008 al mezzo milione (esattamente 499mila) del 2011. Lo afferma il XVII Rapporto sull'Economia globale del Centro ricerche Luigi Einaudi.
''Con la crisi osserviamo delle debolezze sottostimate degli Stati Uniti, con un malessere demografico, edilizio e macroeconomico'', spiega il curatore Mario Deaglio, che mette in evidenza un fenomeno nuovo, almeno nelle dimensioni.

''Si tratta soprattutto di giovani senza lavoro che vanno verso il Canada, l'Australia e il Regno Unito - aggiunge Deaglio presentando a Milano il Rapporto edito in collaborazione con Ubi banca - ma anche di persone verso la fine del ciclo lavorativo o appena andate in pensione che emigrano verso Paesi dell'America latina per mantenere il proprio tenore di vita''.
Ma il Rapporto mette in luce altri due dati inquietanti per il sistema Usa: con la crisi il tasso di natalita' e' sceso dello 0,5 per mille, pari a 125mila nati in meno all'anno, ed e' un trend abbastanza naturale in un periodo di crisi. Ma soprattutto e' aumentato il tasso di mortalita', salito dall'8,25 all'8,4 per mille, probabilmente a causa delle carenze finanziarie per accedere al sistema sanitario. 

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