DIETRO LA TRADIZIONE C'E' SEMPRE LA STORIA: IL FOLCLORE E I SAPORI UNICI DELLA GASTRONOMIA CAMPANA RENDONO IL NATALE UNICO E AFFASCINANTE

19.12.2013 10:18

     a cura di ANTONIO FARACCA

Curiosità storiche sugli struffoli: sono nati in Grecia, ma sono stati diffusi dalle suore dei conventi napoletani  come omaggio alle famiglie nobili

Passeggiando per San Gregorio Armeno la magia di quelle viuzze con le botteghe dei maestri del poetico artigianato presepiale ti cattura creando un’atmosfera unica e incantevole del Natale.

L’atmosfera del Natale a Napoli è qualcosa di meraviglioso con una scenografia fatta dal “O’ puosto” mercatini rionali di frutta e verdura dove si possono acquistare le verdure tipiche per preparare la minestra maritata il giorno di Natale, che sono tipicamente cicoria, piccole scarole (scarulelle), verza e borragine, che ne conferisce una nota amarostica. In qualche variante si usa anche la catalogna (in napoletano: puntarelle cicorie). La carne è tipicamente di maiale, con tracchie, salsicce e altri tagli. Quest’ultima è preparato il giorno di Santo Stefano per "ripulirsi" dai bagordi delle feste, anche se è preparata anche a Pasqua. La dicitura maritata deriva dal fatto che gli ingredienti di carne e verdura, si "maritano" partecipando insieme alla minestra.

La tradizione napoletana vuole che la sera dell’antivigilia del 23 dicembre i pescivendolo sono aperti tutta la notte per permettere alle persone di acquistare il pesce per la vigilia. In bella mostra le vasche con i capitoni che non devono mancare sulle tavole dei napoletani. Come detto, il capitone è una tradizione irrinunciabile per i partenopei e, come tutte le tradizioni, ha i suoi precisi rituali di preparazione. Il capitone si compra il 23 dicembre ancora vivo, e si mantiene vivo in casa fino al momento della cottura.  Il capitone viscido ma non limacciosa si lascia inseguire per la tutta la cucina prima di essere afferrato coinvolgendo tutta la famiglia. Una scena tipica è raccontata dal maestro Eduardo De Filippo nella commedia Natale in Casa Cupiello "S'n'e' Fujuto O' Capitoneeee!!!".

Non possono mancare la sera della Vigilia di Natale “vermecielle cu ‘e vongole” che possono essere preparate con la salsa di pomodoro; in bianco e con i pomodorini. Mentre il giorno di Natale è tradizione mangiare la gallina in brodo. La frutta secca e i dolci tipici chiudono il pranzo. Prima di congedarmi una curiosità trovata su taccuini storici e riguarda gli struffoli. L'origine di queste palline fritte, irrorate di miele e guarnite di frutta candita, sarebbe greca, come testimonierebbe la preparazione “loukoumades”.

Anche il nome struffoli deriverebbe dal greco "strongoulos" o "stroggulos” (di forma tondeggiante). La loro diffusione avvenne in epoca moderna grazie ai conventi napoletani, dove le suore li preparavano per offrirli come dono natalizio alle famiglie nobili che si erano distinte per atti di carità.

Nel trattato di cucina di fine XVII sec. di Antonio Latini si cita come “strufoli o struffoli alla romana” l'odierna ricetta napoletana.

Nel sud Italia esistono numerose varianti degli struffoli, ricordiamo che forse la più popolare è la cicerchiata, in particolare nelle Marche, Abruzzo e Molise e in alcune zone del Lazio; in Basilicata e Calabria si trova invece la "cicerata". Nell'area dell'Alto Sangro e della Ciociaria, particolarmente presso la cittadina di Ceccano, con il nome struffoli si intende un dolce tipico carnascialesco diffuso in più parti d'Italia con il nome di castagnole (palline fritte della dimensione di una castagna). A Taranto e nella provincia vengono chiamati "sannacchiudere", mentre a Lecce "purceḍḍuzzi" (porcellini dolci). A Carloforte, nella provincia di Iglesias (Sardegna), vengono chiamati "giggeri". Secondo i golosi il vero struffolo deve essere piccolo, perché così aumenta la superficie di pasta che entra in contatto col miele.

Questo è il Natale della tradizione, una festività che vuole anche far ritrovare i veri valori della famiglia facendo sedere tutti attorno al tavolo. In quella magica sera cerchiamo di dimenticare le noie e i problemi della routine quotidiana.

Auguri a tutti Voi. 

 

 

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