PROTESI ACUSTICHE PER IL BÉNIN. UNA SOCIETÀ NAPOLETANA TENDE LA MANO ALL'AFRICA E CONSENTE AI BAMBINI DI ASCOLTARE IL MONDO

09.10.2014 13:58

Il Console Gambardella: «Una iniziativa ammirevole. A tanti cambierà la vita. Un sentito grazie al Presidente della MAXOto, Dott. Rino Bartolomucci»

La MAXOto donerà della protesi acustiche per i bambini sordo-muti del Bénin. «Grazie a questi ausili i bambini potranno relazionarsi diversamente con il mondo che li circonda. E magari anche affrontare un corso di studi dedicato alle loro specifiche esigenze», ha affermato il Console del Bènin Giuseppe Gambardella.

L’azienda presieduta dal Dott.Rino Bartolomucci è una società di punta per la fabbricazione e distrubuzione di microprotesi acustiche endotimpaniche digitali di alta tecnologia e collabora da sempre con il Consolato del Bénin.  Infatti i primi progetti risalgono al 2012 e,  in totale, sono oltre un centinaio gli apparecchi donati. 
«Durante i miei numerosi viaggi in Bénin ho potuto portare questi dispositivi ai bambini sordo-muti del Centro di San Filippo Smaldone, sito nel Comune di Natitingou (nord del Bénin). Devo dire la loro reazione ai primi suoni è stata commuovente, ed è  proprio vero che, come è anche scritto sulla home page dello stesso sito della MAXOto, la mancanza di udito rischia di isolare le persone. Ed è stata una gioia aver donato loro un sorriso», ha dichiarato Gambar
della.

«Il Dott. Rino Bartolomucci si è sempre mostrato molto disponibile con il Consolato, e ha sempre condiviso in pieno il mio ideale di solidarietà e di sostegno umanitario», ha asserito il Console.  « Inoltre – ha continuato Gambardella – va anche detto che il gesto della MAXOto, oltre ad avere un enorme valore umanitario, ha anche un costo non indifferente. Una sola protesi costa in media 3.000 euro e in un momento di crisi economica non è un parametro trascurabile».

Va precisato che la MAXOto non collabora solo con il Consolato del Bénin e non è nuova ad iniziative dal valore sociale. Infatti la società ha anche siglato un accordo con gli iscritti all’Uilp (Unione italiana lavoratori e pensionato) con l’obiettivo di  offrire, a chi ne avesse bisogno, delle protesi ad un costo molto minore di quello di mercato.
«Spero che la collaborazione tra il Consolato del Bénin e la società presieduta dal Dott. Bartolomucci potrà continuare nel tempo,  in modo da contribuire insieme a migliorare la qualità della vita dei bambini del Bénin. E magri la MAXOto potrà anche essere un esempio virtuoso per altre aziende che vogliano rendersi protagoniste di un gesto nobile come l’aiutare il prossimo, perché di cose da fare in Bénin ce ne sono tante. E ogni traguardo è sempre un punto di partenza per nuove iniziative», ha precisato Gambardella.

In effetti la popolazione beninese  già soffre per mancanza di infrastrutture fondamentali come pozzi, ospedali e scuole.  In tal senso, il Consolato si è spesso adoperato proprio per cercare di colmare, o almeno ridurre questi disagi,  ne sono un esempio i numerosi pozzi di acqua potabile costruiti; la “Scuola degli Angeli” nel villaggio di Karimama e quella in progetto a Kalelé; la creazione di presidi ospedalieri efficienti; e tanti altri progetti come la donazione di materiale di cancelleria agli studenti e l’installazione di pannelli solari sul tetto di un orfanotrofio. Il tutto con il sostegno di associazioni, aziende e privati cittadini.

 

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