NEL 2013 UN MILIONE DI DISOCCUPATI IN PIU' NEL MONDO RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE. IL DRAMMA C'E' ANCHE IN ITALIA. I DATI DIFFUSI DALL'ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO

26.03.2014 12:42

Un «esercito» di giovani senza lavoro: li ha definiti così l'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, rilanciando i numeri sull'emergenza disoccupazione. Nel 2013 erano circa 74,5 milioni i disoccupati al di sotto dei 25 anni nel mondo, quasi un milione in più rispetto all'anno precedente.

Il tasso di disoccupazione giovanile ha così superato il 13%, quasi tre volte quello degli adulti. Tra loro ci sono i Neet, quei giovani che non lavorano, non studiano e non si formano: secondo Eurostat, nel 2011 erano 7,5 milioni gli europei tra i 15 e i 24 anni e altri 6,5 milioni tra i 25 e i 29 anni.

In Italia sono circa 2,2 milioni, secondo gli ultimi dati del 2012 riferiti alla fascia 15-29 anni. L'occasione per parlarne è una iniziativa promossa alla Camera dall'Ilo e da Youth intergroup sulla Garanzia giovani, considerata «una opportunità da non perdere».
È il «primo ponte per connettere i giovani che escono dalla scuola e i Neet», che sono «fuori dai radar del futuro», con il mondo del lavoro, ha sottolineato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, insistendo sull'importanza di questo strumento (e delle politiche attive) e sulla necessità che vengano coinvolte anche le grandi imprese. La Garanzia giovani punta ad assicurare ai giovani fino ai 25 anni (in Italia fino ai 29 anni a disposizione c'è un miliardo e mezzo per il biennio 2014-2015) entro quattro mesi dalla disoccupazione o dalla fine degli studi una offerta di lavoro, di formazione, apprendistato o tirocinio.

«Se non si interviene rapidamente e in maniera strutturata», ha spiegato l'Ilo nel suo Rapporto sulle tendenze globali dell'occupazione giovanile 2013 diffuso a gennaio, «un'intera generazione è a rischio esclusione». Secondo le ultime stime dell'Ilo, è possibile attuare la Garanzia giovani con un costo annuale compreso tra lo 0,5% e l'1,5% del Pil. «I costi causati dalla disoccupazione giovanile e dalla inattività degli individui sarebbero nel lungo termine di gran lunga superiori all'investimento richiesto dalla Garanzia giovani», ha ricordato il direttore del dipartimento Politiche per l'occupazione dell'Ilo, Azita Berar Awad.

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