MORTE MANDELA. IL CONSOLE DEL BENIN A NAPOLI:"NOI TUTTI, A PARTIRE DAI POTENTI DELLA TERRA, DOBBIAMO ESSERE CUSTODI DELLA SUA IMMENSA EREDITA'"

12.12.2013 15:58

Dopo la scomparsa del grande Nelson Mandela, anche dal Sud Italia, ed in particolare da Napoli, arriva una testimonianza sul popolo africano nei giorni nostri. Il portale Giovani del Sud ha intervistato il Console del Benin a Napoli, Giuseppe Gambardella, da oltre due anni impegnato per iniziative a favore dei bambini e delle famiglie dell'Africa Occidentale

Console Gambardella, cosa le ha suscitato la scomparsa di Nelson Mandela?

"La morte del Presidente Nelson Mandela ha suscitato un grande dolore e tristezza, non solo per il Sud Africa, terra per la quale si è battuto, ma per il mondo intero. Mandela ha lasciato all' umanità tutta, un patrimonio importante di conquiste nell' ambito dei diritti dell' uomo, sacrificando quasi tutta la sua vita in prigione e ai lavori forzati,  e spero che noi tutti, a partire dai potenti della terra  sappiano essere custodi e testimoni di questa immensa eredità".

 

Un uomo ed un simbolo di pace e libertà, sarebbe necessario un suo erede nel mondo oppure basterà ricordare la sua storia e le sue azioni?

"Come già ho detto, un uomo che ha dedicato la sua esistenza a combattere l' Apertheid, giocando un ruolo fondamentale nel rendere il Sud Africaun paese democratico, e soprattutto nel ridare la libertà e la dignità a tante persone, che durante l' epoca coloniale l' avevano persa, non può e non deve essere dimenticato.

Esempi di questo genere devono essere vivi nella memoria e nel cuore di tutti, ciascuno facendosi carico di questa eredità.

Ho avuto la fortuna, qualche anno fa, di visitare il museo dell' Apartheid a Johannesburg ed èstato veramente toccante e struggente vedere alcune immagini della vita quotidiana di una parte della popolazione, solo a causa del colore della pelle. Basti pensare che esistevano bagni per i bianchi e bagni per i neri, o posti a sedere diversi... mi fermo qui per non mortificarmi".

 

Lei da oltre 2 anni porta avanti iniziative importantissime per il Benin ed ha cominciato a conoscere nuove culture e tradizioni. Che cos'è l'Africa oggi?

"Il Consolato da me diretto è presente da poco più di due anni a Napoli, ma nasce con una storia operativa alle spalle di notevole rilievo, frutto di tre anni di missioni umanitarie sul campo, nelle quali sono stati realizzati diversi progetti tra cui: la costruzione di dodici pozzi per l’acqua potabile,

la costruzione di una scuola per gli orfani e la donazione di apparecchiature per la sordità, offerte gentilmente della Maxoto azienda leader del settore, in collaborazione con associazioni ONLUS tra cui: “Insieme per l’infanzia di Bacoli”e i frati Francescani dell’Immacolata, nonché la costruzione

di una scuola nel villaggio di Karimama, a nord del Paese.

La scuola si chiamerà “Ecole des Anges”e si concretizzerà in un edificio composto da tre classi, due bagni, un ufficio per il direttore e un magazzino.

Il progetto è di notevole rilevanza in quanto permetterà a più di 400 bambini di godere del diritto all’ istruzione, considerando che prima erano abituati a fare più di venti km a piedi per recarsi all’istituto più vicino.

Fortunatamente in questi anni di costante impegno ho avuto il piacere di incontrare anche associazioni profondamente impegnate sotto il profilo umanitario che da anni si prodigano per il miglioramento delle condizioni di vita delle fasce più disagiate della popolazione beninese" .

 

Anche per il prossimo Natale grazie al Benin una nuova iniziativa del suo consolato. E' possibile conoscere  ed utilizzare il burro di karitè, di cosa si tratta?

"Acquistiamo il burro di karité. Facciamo del bene a  noi e combattiamo la povertà in Bénin. Si tratta di un progetto equo-solidale promosso dalla cooperativa Tibobena, del Comune di Natitingou,  e dal Consolato del Bénin a Napoli.

La vendita del prodotto non è finalizzata al profitto. Bensì gli incassi contribuiranno a rendere il Bénin, Stato penalizzato da una endemica condizione di povertà, un posto migliore. In particolare i proventi saranno utilizzati per sostenere il lavoro delle donne beninesi che producono questo prezioso bene. E quindi i ricavi serviranno per dare la giusta dignità al loro faticoso impegno. Ma non solo. Gli introiti saranno impiegati anche per concludere la costruzione di una scuola a Karimama, villaggio del Nord della Repubblica del Bénin.

Ma parliamo ora di che cos’è il burro di karité. Vediamo quali sono le sue proprietà, i suoi utilizzi e come viene prodotto.

Il burro di karité si ottiene dai semi dell’albero di karité che cresce spontaneamente nelle savane dell’Africa Occidentale. È scientificamente conosciuto come “Vitelliana paradoxa” o “Butyrospermum Parkii”. Ma noto soprattutto come “l’albero della vita”, proprio le numerose doti salutistiche dei suoi semi e non solo. Un albero di karité può vivere anche più di 200 anni e raggiungere i 15 metri di altezza. Ed è solo dopo 15 anni di vita che inizia a produrre frutti. Il burro di karité è una materia grassa, commestibile e al 100% naturale. Infatti non sono presenti conservanti, parabeni, profumi o altri additivi artificiali. Quindi il suo utilizzo è a scorso rischio di allergie. È adatto sia agli adulti che ai bambini, anche per le pelli più sensibili. È ricco di vitamina A, D, E, F e K. Contiene acido linoleico, squalene e latice. Queste preziose sostanze rendono il burro di karité ottimo per svariati utilizzi. Infatti è spesso presente, in piccole dosi, in prodotti cosmetici. Ma usarlo allo stato puro dà molti più benefici.

La produzione del burro di karité è appannaggio delle donne. Il lavoro è faticoso, complesso e meticoloso. In media occorrono da 25 ore di lavoro per produrre un kg di sostanza. Un albero fornisce dai 15 ai 20 kg di frutta all’anno. Da questi si ricavano  3-4 kg di mandorle necessarie per 1 kg di burro".

 

Come si vive in Africa e di cosa hanno bisogno quei popoli? C'è ancora troppo pregiudizio oppure non conosciamo ancora bene le potenzialità dell'Africa?

"Non conosco tutta la situazione del continente africano, ma qualcosa posso raccontare del Bénin, che io fieramente rappresento a Napoli. E' un paese, che come tutti gli altri, è stato colonizzato e pertanto non ha potuto esprimere la sua identità di Popolo, ma al contempo ha delle potenzialità che vanno dal turismo, prodotti agricoli e materie prime. 

Io mi auguro che questi popoli che risiedono su un forziere pieno di ricchezze, cosi come amo definire il continente africano, possono a poco a poco riappropriarsi di tutto".

 

Cosa rappresenta Mandela oggi per tutti i popoli Africani africani?

"Il Presidente Mandela rappresenta per tutti i popoli, ma in particolar modo per quelli africani, l' uomo che ha restituito la libertà, la dignità e insegnato a perdonare".

 

Il rischio razzismo è sempre dietro l'angolo?

"Io credo che parte del Mondo sappia ben poco dell' Apartheid  e delle sofferenze dell ' Africa e, a mio avviso, seppure a posteriori, è obbligatorio rendere omaggio non solo ad un popolo , ma ad un continente intero, per il male fatto e di come questo modus vivendi abbia inciso sulla vita della popolazione. Questo è l' unico modo per combattere il razzismo che nonostante tutto è sempre presente. L' Africa è ancora in condizioni di disagio, ci sono donne che devono percorrere molti chilometri per prendere un bicchiere di acqua potabile o ragazzi che fanno delle vere e properie maratone per andare a scuola,  e quant' altro. Purtroppo anche se possiedono delle ricchezze non le riescono a sfruttare completamente per mancanza di mezzi".

 

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